Rickettsie e Rickettsiosi
Con il nome Rickettsie si indica un gruppo di microrganismi con particolari caratteristiche, sono parassiti endocellulari obbligati cioè non che possono vivere al di fuori delle cellule parassitate.
Le Rickettsie, di cui sono state descritte diverse specie, sono normalmente ospiti di insetti e di artropodi ematofagi, cioè che si nutrono di sangue, nel cui organismo si riproducono, spesso senza recare all’ospite alcun danno evidente, tranne nell’uomo, nel qual caso l’infezione è sempre seguita da malattia clinicamente evidente. Le rickettsiosi umane hanno in comune alcune caratteristiche sia epidemiologiche che cliniche.
Come si trasmette?
La trasmissione può avvenire per mezzo di artropodi ematofagi come pidocchi, pulci, acari e zecche, che si comportano da vettori perché permettono la diffusione del batterio da un ospite all’altro.
Sintomi
Febbre, grave cefalea, lesioni cutanee emorragiche e maculo-vescicolose, sensazione diffusa di malessere. Spesso, nella sede della puntura si può formare una crosta nera, di tessuto necrotico, detta escara. Spesso però questa lesione compare alcuni giorni dopo la puntura da parte di uno dei vettori, perciò inizialmente l’infezione da rickettsia viene confusa con una comune influenza. Nei soggetti colpiti si può osservare aumento di volume dei linfonodi, stato confusionale, grave debolezza, tosse, difficoltà respiratoria e talvolta vomito. Nello stadio avanzato si può osservare gangrena, ingrossamento di fegato o milza, degenerazione della funzionalità renale, riduzione della pressione arteriosa fino a livelli pericolosi.
Diagnosi
Il medico deve essere informato se il paziente ha soggiornato in zone in cui sia nota l’endemia per queste infezioni pertanto per una corretta diagnosi è opportuno eseguire specifici esami.
Nel nostro laboratorio di analisi cliniche Dr. Giovanni Di Piazza è possibile eseguire oltre alla tradizionale siero diagnosi di Weil Felix anche la più specifica e diretta ricetta degli anticorpi della Rickettsia IgG e IgM.