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Il PSA (Antigene Prostatico Specifico) è un marcatore della prostata che in caso di tumore, infiammazione o infezione può risultare elevato. Il valore massimo normale che oggi le linee guida impongono è di 4 ng/ml, anche se è bene chiarire che è molto importante esaminare il valore di PSA anche in rapporto all’età del paziente.
Più il paziente è giovane più è probabile riscontrare un valore di PSA fino a 2,5 ng/ml così come con l’avanzare dell’età è probabile riscontrare valori maggiormente compresi nel range tra 2,5 e 4,0 ng/ml. Secondo l’OMS la fascia di età da cui iniziare i controlli preventivi è quella di 50 anni anche se in rari casi si è assistito all’insorgenza di tumori in fasce di età più giovani.
Le linee guida sulla prevenzione del tumore alla prostata prevedono che almeno una volta l’anno venga effettuato il dosaggio del PSA e se il valore rientra nel range di normalità previsto rimandare il controllo successivo dopo un anno. Se il valore si avvicina alla soglia di 4 ng/ml è bene prevedere il successivo controllo a sei mesi ed in caso anche un controllo ecografico. Se il valore supera la soglia di 4 ng/ml è bene approfondire gli accertamenti con altri esami di laboratorio ed una visita urologica con ecografia prostatica.
E’ indispensabile effettuare il controllo lontano da rapporti sessuali in quanto un’eiaculazione può far aumentare il valore del PSA solo transitoriamente così come è bene evitare qualche giorno prima del prelievo l’uso di bicicletta o moto che possono, con uno stress meccanico sulla ghiandola, provocare anche in questo caso un aumento transitorio del PSA.
E’ importante infine chiarire che un aumento del PSA non significa obbligatoriamente un tumore alla prostata perché, come già detto, il PSA è un marcatore che aumenta non solo in caso di tumori ma anche, transitoriamente, in corso di infiammazioni o infezioni (prostatiti).